venerdì 26 aprile 2013

Galeno, la "vecchia guardia" ha tanti buoni motivi per centrare l'obiettivo



La Hippo Basket è la sua “creatura”. Aurelio De Sio con gli amici di sempre (da Sergio Martin a Domenico Indinnimeo passando per Fabrizio Genghi), sognava di creare una squadra tutta sua, un team in cui poter giocare, divertirsi, ma che potesse anche ritagliarsi uno spazio importante nel panorama cittadino (e non solo). Oggi, a tre anni di distanza da quei pomeriggi estivi in cui poneva le basi per l'avvio dell'attività della nuova società, la Hippo Basket si prepara ad affrontare la prima finale play off della sua pur giovane storia.
«Il traguardo dei play off – ha dichiarato Aurelio De Sio, capitano e deus ex machina della Hippo - è una prima grande vittoria, che va aldilà dei meriti sportivi. Una vittoria della passione, dell'impegno e dei sacrifici. Dopo tre anni di vita abbiamo raggiunto i play off e mi sento di ringraziare tutti coloro che almeno per una volta hanno indossato la casacca granata e soprattutto tutti coloro che hanno permesso che questa realtà possa sopravvivere. Ora dobbiamo mettere la ciliegina sulla torta speriamo di riuscirci».

Nell'immediata vigilia della serie finale con la Salernitana Basket, in casa Hippo il clima è piuttosto sereno, come conferma Sergio Martin: «Per il momento sono tranquillo anche se non vedo l'ora che arrivi domenica. C'è grande attesa da parte di tutti noi e si sente. La qualificazione ai playoff é il raggiungimento di quel primo obiettivo che ci eravamo prefissati, il primo motivo per il quale 3 anni fa decidemmo di far nascere la Hippo e di lasciare i Salesiani. Ma la cosa più bella è che siamo una gran bella realtà con un'organizzazione a livello societario e non che ci invidiano squadre di diverse categorie superiori. In soli 3 anni la Hippo nell'ambiente cestistico salernitano è conosciutissima tra social network, giornali online e quant'altro, siamo seguitissimi e basta vedere la pagina di Facebook che ogni giorno che passa aumenta di "followers". Ritornando ai playoff, spero che questo sia solo il primo passo, il primo gradino di una lunga scalata, il primo dei tanti obiettivi che speravamo di poter centrare quando decidemmo di dar vita a questa società».

Domenico Indinnimeo la scorsa estate ha appeso le scarpette al chiodo, per intraprendere la nuova avventura di dirigente della Hippo Basket e a lui è toccato il compito di costruire la squadra da affidare a coach Capuano ed al suo vice Pinto. Anche se non dovrà scendere in campo, anche il diggì dei granata sente molto l'avvicinarsi della palla a due.
«Sono già con la testa a domenica, adesso non possiamo fermarci a fare conti. Domenica sera a Pontecagnano avremo “LA” finale. Ci presentiamo all’appuntamento con il gruppo come nostro miglior spot: chi ne fa parte entra sempre con grandissima gioia, con entusiasmo e voglia. Guardandomi indietro vedo un percorso fatto di crescita e di continuo miglioramento: vittorie, sacrifici, fiducia, volontà sono state indispensabili per questa crescita tanto da arrivare ad essere oggi un squadra ben organizzata dal punto di vista tecnico-tattico. E' stato una percorso che abbiamo voluto intraprendere a tutti i costi, e di questo dobbiamo ringraziare la famiglia De Sio che con grande cuore e forza ci ha sempre sostenuto. Abbiamo fatto un percorso per gradi e in prima persona mi sono reso conto che con passione e volontà il lavoro paga. Abbiamo fatto 3 anni sempre migliorandoci, anche nei momenti difficili abbiamo continuato a fare quello che sapevamo fare, con grande umiltà, testa bassa e pedalare. Quest’anno i frutti che abbiamo raccolto ci hanno permesso di acquisire grandissima maturità, A dimostrazione che la possibilità di raggiungere obiettivi di un certo livello è stata sempre in mano nostra. Ricordo quando ad Aurelio venne l’idea di creare la Hippo: eravamo per strada e ci facemmo grosse risate, proiettandoci già al campionato di Serie A1 e alla possibilità (scherzando ovviamente) di poter raccontare in futuro ai nostri figli di essere delle leggende di questa società. Ricordo ancora un urlo e un abbraccio di gioia tra Sergio, Aurelio, me e Fabrizio alla notizia della nascita del club. Poi i risultati sono venuti ed oggi siamo a scrivere un po’ di storia , con la s minuscola, ma pur sempre storia. Vogliamo questa vittoria perché è importante per il percorso che abbiamo avviato, arrivando fino a qui. Essere riusciti ad ottenerla con grandissima fatica, ha sprigionato in noi tutte le energie, una scarica di emozioni davvero belle e difficili da raccontare. Mi auguro di potere vivere da qui fino alla fine tante altre».



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